Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu/191


werther. 185

mente corso. Non so, davvero, quel ch’io mi faccia.

O amico! questo ardente desiderio di cambiare stato, è forse altro che un’interna, incresciosa impazienza, che mi perseguiterebbe dovunque io movessi i miei passi?


28 agosto.

Non può negarsi: se la mia malattia non fosse di genere insanabile, questa famiglia avria già medicate le mie piaghe. Saprai che oggi è il mio dì natalizio. Or, fino dal primissimo mattino, mi capita da Alberto un piccolo involto: l’apro — e il primo oggetto che mi viene agli occhi, è uno de’ nastri rosei, che Carlotta portava quand’io la vidi la prima volta, e pel quale, d’allora in poi, l’avevo ripetutamente supplicata. E v’era