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werther.
 



Ahi! così vo io brancolando all’oscuro, pieno d’angoscia il petto, in mezzo alle creatrici forze del cielo e della terra — e non discerno che mostri, i quali divorano eternamente sè stessi, eternamente si vanno rimasticando le proprie membra sanguinolenti.


21 agosto.

Indarno io stendo le braccia verso di lei, il mattino, quand’io mi riscuoto trafelante da lugubri sogni; indarno io la vo cercando intorno a me nelle tenebre, allorchè un sogno avventuroso e innocente m’illude, persuadendomi che io mi seggo accanto a lei, sul prato, e premo la sua rosea mano, e la copro di mille baci. Ah! quando, ancor mezzo sepolto nell’ebbrezza del sonno, palpo anelando