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werther. 181

tuma contro le fredde pareti della rupe? V’ha egli forse momento che non sia pronto a distruggere la tua esistenza e quella de’ tuoi cari? un momento, in cui tu stesso non sia distruttore, alla tua volta, pur tuo malgrado? La più innocente delle tue passeggiate costa a migliaia di miseri vermicciuoli la vita; il tuo piede sparpaglia i faticosi abituri delle formiche, calpesta un piccolo mondo, e lo condanna a ignominiosa tomba. Oh, non sono già le grandi e rade calamità, non le inondazioni e i tremuoti, che inghiottono le città vostre, le quali commuovono a pietà il mio cuore! Sono le forze consumatrici, che si celano nel grembo della natura, di quella natura che nulla ha creato, che non finisca ad annientare il suo vicino — e sè stesso!