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werther. | 179 |
di creatura umana, infino ai termini dell’irremigato oceano, passeggia lo spirito dell’eterno Plasmatore di mondi, e si rallegra di ogni atomo di polve che lo comprende e l’adora.
Oh! quante volte, in quei felici giorni, io m’augurava di poter volare sulle penne della gru, che mi trascorreva sul capo, fino alle spiagge dei mari interminati; di bermi, fuor della coppa spumante dell’infinito, la potente vita de’ celesti; di sentirmi, foss’anco un solo brevissimo istante, circolare in queste vene mortali una stilla di quell’etere divino, che rinfiamma di ignoti gaudi l’Essere, che tutti ci stringe nel suo pensiero, dal cui pensiero, perpetuamente industre, scoppiano le sembianze tutte della terra e dei cieli!