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178 | werther. |
Dio! Montagne enormi m’attorniavano, i precipizi spalancavansi dinanzi a me, i ruscelli, gonfiati dalla pioggia, rovinavano dall’alto, i fiumi devolveano maestosi le loro acque sotto a’ miei piedi, la selva e il monte risonavano d’infinite armonie, ed io mirava le interne potenze della terra svolgere, nell’operoso silenzio della tenebra, i fili della loro tela misteriosa, e le mille stirpi degli animali brulicare nell’aere e sulla vasta distesa delle glebe, ora feconde or brulle, e l’uomo trincerarsi ne’ suoi ripari, e annidarvi e signoreggiare, com’egli presume, sull’universo!
Signoreggiare! Povero stolto, a cui la propria inanità fa parer vile ogni cosa che lo circonda! Dalle inaccessibili giogaie, di là dai deserti, dove mai non penetrava orma