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werther.
18 agosto.
Ed è pur vero che ciò che forma la felicità dell’uomo finisce a diventare la fonte della sua miseria. Invano io me ne chieggo il perchè.
Quel fervido sentimento del cuore, che animava di bellezze la natura al mio sguardo, che mi facea prorompere in tanto delirio di gioia, che convertiva in eliso, dintorno a me, l’universo, quel sentimento s’è fatto oggimai il mio manigoldo, il demone che mi perseguita dovunque io sia. Un giorno, quand’io dalla balza contemplava il fiume e i poggi e la sottoposta pianura, e vedea la terra ammantarsi di verdura, e le acque rovesciarsi spumeggianti dal fianco delle colline; quand’io vedea quei monti, vestiti di folti alberi, e le