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174 | werther. |
altro pensiero se non quello, che ei mi rivedranno il dì vegnente.
Oggi ero uscito ad accordare il cembalo di Carlotta; ma non m’è stato possibile: i bricconcelli mi furono tutti intorno a pregarmi che io raccontassi loro qualche storiella. E Carlotta stessa insistette, perchè io ne li compiacessi. Distribuii loro la merenda, ch’essi ora accettano con piacere anche dalle mie mani, e presi a narrare, in crocchio, le avventure della principessa ch’era servita da esseri invisibili. T’assicuro, Guglielmo, che imparo assai cose, in occasioni siffatte, e vo notando con piacevole stupore le impressioni che i ragazzi ne ricevono. Obbligato a inventar di pianta qualche incidente, che poi figura nel progresso del racconto, se talvolta mi accade di scordar-