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werther. | 137 |
bavero del suo pastrano, me lo rendevano sacro, inviolabile. Non avrei dato quel ragazzo per mille talleri! Non sapevo staccarmi da lui.
Non mi deridere, Guglielmo: Dio te ne guardi! E se queste larve ci addormentassero amabilmente? — Larve? quando ci procacciano qualche istante di felicità?
19 luglio.
Non v’è mattina, ch’io nel risentirmi, e nell’inviare un sereno sguardo incontro al sole nascente, non gridi a me stesso: Tu la vedrai! — e ogni altro desiderio si tace, sepolto in quella beata idea.
20 luglio.
Un grazioso pensiero il vostro! ch’io vada a N... coll’ambasciatore! No, no: la catena non è fatta