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134 | werther. |
ducia conserveranno tutta la loro purezza; il mio cuore non è ancor guasto. Debole sì, assai debole — non guasto. Ella m’è sacra, o Guglielmo; ogni desiderio mi si ammutisce dentro al solo vederla. Il senso ch’io provo accanto a lei non ha parole a esprimerlo: direi che l’anima mi corre a ritroso su per l’onda de’ nervi. — Ella ha un’aria sua prediletta, che suona spesso sul cembalo con un brio, con una soavità che gli angeli potrebbero invidiarle. Quand’io l’odo, si snebbiano dentro di me, fin dalla prima nota, e dolori e tenebre e fantastici pensieri. Il sole mi si leva nell’anima e nella mente!
Tutto questo si narra dagli antichi sul magico potere della musica, mi va acquistando aria di probabilità. Come quella semplicissima