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132 | werther. |
questa celeste parola? — sento, o Guglielmo, ch’ella mi ama.
Sì, ella mi ama! — Ed io comincio — a te posso dirlo, o Guglielmo, tu che hai senso per queste cose — io comincio a rialzarmi in faccia a me stesso... comincio ad adorarmi da che ella mi ama!
È temerità la mia, o è retta coscienza del nostro reciproco affetto? Non conosco l’uomo, che possa farmi tremare del cuore di Carlotta: e nondimeno, quand’ella ne parla con tanto calore, con tanto amore... non te l’occulto, mi pare allora d’essere un uomo spogliato di tutti i suoi onori, scaduto da’ suoi titoli, privato della sua spada.
16 luglio.
Come il sangue mi corre di vena