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werther. | 129 |
fe’ venirsi al letto il marito — Carlotta era presente — e gli tenne questo discorso: «Senti, debbo confessarti una cosa, che dopo la mia morte potrebbe essere causa di confusione e di dissapori. Io ho sempre condotto il governo della casa con tutto l’ordine e l’economia che mi sono stati possibili; ma tu mi perdonerai se t’ho ingannato per tutto il corso di questi trent’anni. Il denaro che tu destinavi, ne’ primi giorni del nostro matrimonio, per le spese di cucina e le altre domestiche necessità, era poca cosa. La famiglia crebbe, e crebbero con essa gl’impegni; ma ad onta delle mie rimostranze tu sai che anche ne’ tempi più difficili non giunsi mai a persuaderti d’allargare la mano a seconda delle
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