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werther.
 


8 luglio.

Oh i fanciulli che noi siamo, o Guglielmo! Oh i gran fanciulli! Come si può essere tanto cupidi d’uno sguardo?

Noi eravamo andati a Wahlheim. Le signore ch’erano venute in carrozza, discesero; ed io, nelle nostre passeggiate, credetti di scorgere negli occhi neri di Carlotta... Ma che! io sono un pazzo... perdonami, Guglielmo... oh! quegli occhi, se tu li vedessi, amico! — Insomma, a farla breve, poichè le palpebre mi si chiudono dal sonno, le signore rimontarono in carrozza. Noi stavamo ritti intorno ad essa, il giovine Selstadt, Audran ed io. Si cominciò a discorrere dallo sportello, e gli altri due che s’avevano tutte le grazie delle signore, scialavano. Cercai gli occhi di Carlotta: