Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
122 | werther. |
verso la città, capitammo alla fontana che ora mi è diventata le mille volte più cara. Carlotta s’assise sul muricciuolo; noi, in piedi dinanzi a lei. Mi volsi dattorno: il tempo in cui erravo qui con tanta solitudine nel cuore, si ridipinse alla mia fantasia. «Oh amica fonte — io mormorai — da quei giorni in poi non mi sono più riposato all’ombra della tua frescura, ti son passato innanzi talvolta, senza pur mandarti un saluto, tanto spensierata era la fretta che mi pungeva il piede!»
Abbassai lo sguardo e vidi l’Amaliuccia affaccendata a salir le scale con un bicchier d’acqua in mano. I miei occhi corsero allora su Carlotta: compresi quanto inestimabile tesoro io possedessi in lei. L’Amaliuccia s’accostò intanto