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werther.
 


Avviene della lontananza quel che dell’avvenire. Un immenso vortice di vapori si leva davanti all’anima nostra, e i nostri occhi e le nostre sensazioni vi si tuffano dentro, e noi saremmo pronti, in quel momento, a sagrificare noi stessi, e dar tutta l’esistenza per la voluttà d’un solo sentimento generoso e sublime. Ma quando abbiamo toccato la meta, quando ciò ch’era lontano ci sta da presso — ah! ogni cosa torna quella di prima, ed eccoci un’altra volta nella nostra miseria, nella nostra inanità — e l’anima assetata vola sull’orme del fuggito piacere — e boccheggia!

Così il più irrequieto tra gli uomini vagabondi dalla patria riviene un giorno a’ suoi focolari, e trova nella sua capanna, al seno