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vedere il loro itinerario, e le lettere di raccomandazione dei loro vescovi, nei paesi cattolici venivano in generale considerati quali vagabondi, e trattati come tali. Narravano per contro con commozione, come fossero stati bene accolti da molti protestanti, specialmente da un ministro nella Svevia, e sovra tutto dalla moglie di questi, la quale ad onta di qualche osservazione del marito, li aveva forniti largamente di ristoro del quale grandemente abbisognavano, ed inoltre aveva loro nel partire fatta limosina di un tallero, che dicevano essere stato loro di grande utilità, non appena avevano posto di bel nuovo il piede nelle contrade abitate dai cattolici. Ed uno dei due soggiunse per ultimo con tutto il calore di cui era capace: «Da quel giorno in poi, abbiamo contemplata sempre quella donna caritatevole nelle nostre orazioni, e porgiamo preghiere a Nostro Signore Iddio, perchè le apra gli occhi, nella stessa guisa ch’ella aprì a noi il suo cuore, acciocchè ella possa, benchè tardi, far parte della nostra chiesa santissima unica vera; ed in questa lusinga ci conforta il pensiero, di poterla ritrovare nel paradiso.»

Partecipai quanto stimai conveniente di questi loro discorsi al timoniere, non che a varie altre persone le quali si erano assiepate a me d’intorno, mentre stavo ritto in piedi sulla scaletta che dal ponte della barca porta sotto coperta. Furono date poche cose ai pellegrini, imperocchè gl’Italiani sono poco propensi a far limosina. Allora i pellegrini trassero fuori cartoline, sulle quali stavano le imagini dei re magi, con sotto un orazione latina in onore di questi, e mi pregarono di volerne far distribuzione agli astanti spiegando loro il pregio sommo di quelle cartoline benedette. Li soddisfeci nel loro desiderio, e la cosa finì bene, imperocchè fu partecipato a quei due poveretti, i quali parevano trovarsi nel più grande imbarazzo, come a Venezia vi fosse un monastero destinato a dare ricovero ai pellegrini; ed il timoniere commosso, promise loro che non appena sarebbero sbarcati, avrebbe dato un quattrino ad un ragazzo, perchè loro fosse di