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mondo variopinto, se non che, schivando il resto della compagnia il loro contatto, non presero posto cogli altri sotto lo tenda sul ponte, ma si ritirarono in disparte, a poppa, presso il timoniere. Non essendo più frequenti i pellegrini nell’epoca presente, eccitavano quelli stupore, ed essendo avvenuto di frequenti, che sotto quelle vesti, si nascondessero ribaldi, i pellegrini sono oramai tenuti in dispregio. Allorquando seppi che questi erano Tedeschi, e che non parlavano altra lingua, mi accostai ad essi, ed appresi che erano originari della diocesi di Padeborn. Erano uomini entrambi dell’età di cinquant’anni all’incirca, di aspetto malinconico, ma buono. Avevano visitato anzitutto la tomba dei tre re magi a Colonia, quindi avevano attraversata la Germania, ed ora si portavano a Roma coll’intenzione, ritornati che fossero nell’Italia superiore, l’uno di rientrare in Vestfalia, l’altro di portarsi ancora a S. Giacomo di Compostella.
Erano vestiti secondo l’uso generale, se non che la loro tonaca era molto più corta di quella colla quale abbiamo l’abitudine di riprodurli nei balli in maschera. L’ampia cappa, il bastone, il cappello tondo, le conchiglie, bicchiere queste affatto primitivo; ogni cosa aveva il suo significato, la sua applicazione immediata e la scatoletta di piombo, era destinata a richiudere i loro passaporti. La cosa la più curiosa era la loro borsetta di marocchino rosso, destinata a custodire le lettere e le carte, nella quale si contenevano pure tutti i piccoli stromenti che occorrono per i bisogni più ordinari della vita. L’avevano aperta per porsi in grado di rassettare alcuni guasti ai loro abiti.
Il timoniere, soddisfattissimo di avere trovato un interprete, mi pregò di volgere varie domande a suoi vicini; e conobbi pertanto molti particolari delle loro intenzioni, e specialmente dei loro viaggi. Si lagnavano amaramente dei loro correligionari, non eccettuando i preti ed i frati. Dicevano dovere pur essere cosa rara la pietà, dacchè nessuno voleva prestar fede alla loro, e tuttochè facessero