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tonico. Si danno molte ragioni per ispiegare il motivo, per il quale sia rimasta sempre chiusa. Io ho fatta una conghiettura; ritenuto sia stata intenzione dell’architetto promuovere colla costruzione di quella porta una rettificazione del corso, imperocchè attualmente non si trova punto in direzione di quello. A sinistra esistono varie catapecchie, e sull’asse del centro della porta sorge un convento di monache, il quale fuor di dubbio nell’intenzione dell’architetto, era destinato ad essere atterrato. Si scorge ciò con evidenza, ed è pur anche possibile, che le persone ricche e distinte, non abbiano voluto venire fabbricare in questo quartiere, lontano dal centro della città.


Verona, il 16 Settembre.

Il peristilio del teatro, con sei colonne grandiose, d’ordine ionico, fa abbastanza buona figura. Appare quindi altrettanto più meschino il busto di grandezza naturale del marchese Maffei, con una grossa parrucca, il quale si vede superiormente, in una nicchia sostenuta da due colonne d’ordine corinzio. Il posto assegnato al busto è fuor di dubbio onorevole, ma perchè corrispondesse questo alla grandiosità ed all’imponenza delle colonne, avrebbe dovuto essere di proporzioni colossali. Quale ora si scorge, sopportato da una piccola mensola, appare meschino, e stuona con il complesso della facciata.

Parimenti la galleria la quale circonda il cortile anteriore è meschina, e le piccole colonne ioniche scanellate di quella, fanno una povera figura vicino a quelle ioniche, gigantesche e lisce. Si può però perdonare questo particolare, tenendo conto dell’uso convenientissimo che si seppe fare di quel porticato a colonne. Si allogarono ivi gli oggetti antichi, rinvenuti per la maggior parte a Verona, e ne’ suoi dintorni, ed anzi taluni vennero dissotterrati nell’anfiteatro stesso. Appartengono ai tempi degli Etruschi, dei Greci, dei Romani, al Medio evo, ed alcuni pure ai tempi moderni. I bassi rilievi sono incastrati