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andare con ogni dimostrazione di cortesia, perchè egli possa dire bene di noi a suoi concittadini, ed invaghirli a portarsi a Malsesine, il quale per la sua amena posizione, è meritevole di essere visitato dai forastieri.» Venni in appoggio a queste parole, tessendo gli encomi della contrada, della località, degli abitanti, non senza ommettere di lodare pure, la prudenza e la saviezza delle autorità costituite.

Tutto fu trovato bene, ed ottenni il permesso di potere girare tutto il paese in lungo ed in largo, a mio arbitrio, in compagnia di mastro Gregorio. Il padrone della locanda dove era sceso ci volle accompagnare e si rallegrava tutto colla prospettiva dei molti forastieri, i quali non possono mancare di affluire a Malsesine, quando ne saranno divulgati i pregi. Egli considerava con viva curiosità ogni parte de’ miei vestiti e sovra tutto poi invidiava le mie terzette, che si possono nascondere con tanta facilità nelle tasche. Mi stimava felice di potere portare impunemente armi così belle, così comode, le quali ne’ suoi stati sono proibite, colle pene le più severe. Talvolta interrompevo quella sua insistenza alquanto importuna, dimostrando la mia gratitudine al mio liberatore. «Non mi state a ringraziare, finì per dirmi questi; voi non mi dovete nulla. Se il podestà avesse saputo il suo mestiere, e se l’attuario non fosse l’uomo il più venale del mondo, voi non sareste stato liberato. Se non chè, il podestà era più imbarazzato ancora di noi, e l’attuario avrebbe dovuto provvedere al vostro arresto, stendere il suo rapporto, e farvi condurre a Verona, senza che tutto ciò gli rendesse un quattrino. Egli non tardò a comprendere tutto ciò, e la vostra liberazione era già decisa, prima ancora che avessimo finito di parlare insieme.»

Verso sera il buon’uomo mi volle portare nella sua vigna stupendamente collocata sur un pendio che scende al lago. Ci accompagnò suo figliuolo, ragazzo di quindici anni, il quale si arrampicava sù per gli alberi per potermi porgere le frutta migliori, mentre il padre mi andava cercando nella vigna i grappoli d’uva più matura.