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antiche di Pompei, come parimenti figure di dipinti recenti. Sembra che ora il cavaliere non si prenda più pensiero di quella sua fantasia, e del resto l’apparato deve essere malagevole e grave a trasportare, nè facile neanco ad essere collocato in buona luce, cosicchè non abbiano potuto godere di quel trattenimento.
Torna qui a proposito il ricordare un’altra viva passione dei Napoletani; quella dei presepi, che nella notte di Natale si vedono in tutte le chiese, ed i quali rappresentano, più o meno accuratamente, più o meno riccamente l’adorazione dei pastori, dei re, degli angeli. In questa città cotanto allegra, la passione di tale rappresentazione si è arrampicata perfino sui tetti a foggia di terrazzi delle case; si fabbrica colà con legni leggieri una capanuccia la quale si adorna con rami di piante, con erbe sempre verdi, e vi si scorgono all’interno la Madonna, il Bambino, gli angeli sospesi per aria, ed altre figure, vestite spesse volte anche con eleganza, e con una certa spesa. Se non chè la cosa la qual val meglio a dare risalto al quadro, si è il Vesuvio con i suoi dintorni che ne formano il fondo. Colà spesse volte si vedono figure vive pure fra i fantocci ed in quest’ordine di idee uno fra i passatempi serali più graditi delle famiglie, si è di rappresentare nei loro palazzi fatti tolti alla storia, od alla poesia.
Se io mi potessi permettere un’osservazione, alla quale per dir vero non si dovrebbe arrischiare un ospite al quale venne fatta buona accoglienza, direi che quelle rappresentazioni di figure mute difettano di anima, di espressione; e talvolta lo stesso qui accade del loro canto. Sonvi dovunque persone di bell’aspetto, ma poche le quali abbiano una bella voce, e più poche ancora, le quali a questo vantaggio aggiungano pure quello di una bella figura.
Fo miei sinceri complimenti ad Herder per la sua terza parte. Tenetemi conto di questo, in fino a tanto io possa dire dove ci potremo incontrare. Si avvererà per certo il suo bel sogno, che, mercè sua, l’uman genere deve un giorno migliorare. Ed io pure sono seco lui di parere che l’uman