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Questa tela semplicissima, deve essere arrichita cogli accessori, e specialmente colle descrizioni, del mare, delle isole, nei vari loro particolari.

Il primo atto dovrebbe cominciare con un ballo, e la precauzione di non volere portare dessa stessa il forastiero nella città, dovrebbe rivelare il primo indizio di passione.

L’atto secondo dovrebbe presentare la casa di Alcinoo, esporre il carattere della giovane, e terminare coll’arrivo di Ulisse.

Il terzo atto dovrebbe essere dedicato per intiero ad Ulisse, e nelle narrazioni da questi fatte delle sue vicende, nella diversa parte che vi prenderebbero suoi uditori, avrei speranza di riuscire a cosa nuova, e piacevole. Durante la narrazione crescerebbe la passione, e l’inclinazione di Nausicaa per il forastiero, troverebbe corrispondenza.

Nel quarto atto Ulisse farebbe prova, fuori della scena del suo valore, mentre le donne rimaste a casa, lascierebbero campo libero all’affetto, alle speranze, ad ogni sentimento gentile. Udita la vittoria riportata da Ulisse, Nausicaa non è più padrona di sè; non si sa più contenere, e si compromette, in modo irrevocabile, di fronte a suoi concittadini. Ulisse, il quale parte innocentemente, parte colpevole ha dato causa alla passione della giovane, trovasi in fine costretto a dichiarare che gli è forza dovere partire, ed all’infelice Nausicaa altro non rimane a fare, che darsi la morte nel quinto atto.

Nessuna cosa vi sarebbe in questa composizione, che io non potessi descrivere, per propria esperienza dalla natura. I viaggi, la passione sorta all’aspetto di un pericolo, il quale tuttochè non abbia avuto tragico fine, fu però abbastanza grave; la lontananza dalla patria, le vicende delle lunghe peregrinazioni; la descrizione fatta di queste a suoi ospiti, con vivaci colori; l’essere ritenuto per un semidio dai giovani; il sospetto eccitato nelle persone mature di essere per contro una specie di avventuriere;