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la necessità di attraversare di continuo rivi e torrenti ingrossati. Giunti al Fiume Salso, dove invano si desidera un ponte, fummo sorpresi da spettacolo curioso. Uomini robusti e nerboruti, presero ad accompagnare due a due ogni mulo che portava un viaggiatore, od era carico di bagagli, sostenendoli a traverso la corrente, fino ad un tratto asciutto di ghiaie; e quando tutta la comitiva fu radunata su quello, altri uomini armati di lunghe sbarre presero ad indicare agli animali la retta via, ed a sorreggerli nel passaggio di un secondo braccio del fiume, che correva più impetuoso. Nelle vicinanze del fiume trovasi un certo tratto di terreno alquanto alberato, il quale però non tarda guari a scomparire. Il fiume Salso trasporta granito, gneis, breccie, e marmi di varie tinte.
Oltrepassato quello vedemmo comparire il monte isolato, in cima al quale sorge Castrogiovanni, e che dà a tutta la contrada un carattere severo e strano. Nel salire la lunga strada, la quale si svolge attorno al monte, potemmo osservare essere formato questo di roccie calcari, a grossi strati, in parte calcinate. Non si scorge Castrogiovanni se non quando si è pervenuti in cima al monte, imperocchè l’abitato si trova addossato alla pendice la quale guarda verso settentrione. L’aspetto di questa piccola città, della sua torre, è serio, ed a poca distanza a sinistra si vede sorgere il villaggio di Caltascibetta di aspetto parimenti cupo e malinconico. Nella pianura si scorgevano i campi delle fave in piena fioritura, ma chi mai avrebbe potuto godere quello spettacolo! Le strade erano pessime, e tanto più disastrose, in quantochè una volta erano state selciate, e continuava a piovere a dirotto. L’antica Eona ci fece triste accoglienza, la nostra stanza non aveva pavimento; mancavano le impannate alle finestre, cosichè ci era forza o vivere nelle tenebre, ovvero rimanere esposti agli spruzzi della pioggia. Consumammo quel poco che ci rimaneva delle nostre provviste, e passammo una cattiva notte davvero, facendo sacramento di non prendere più mai, a meta del nostro viaggio, un nome mitologico.