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il vetturino, tosto arrivato qui, si era portato a fare acquisto di riso, di sale, di spezierie; se non chè, non conoscendo il paese dove veniva per la prima volta, dovette stare fuori un pezzo, per trovare sovratutto un sito dove piantare la cucina, imperocchè nella nostra stanza non vi era camino. Finalmente un vecchio abitante si piegò a fornirci a discreto prezzo, focolare anzi tutto, poi legna, vasellame da cucina, piatti, coltelli, forchette, e mentre la nostra gallina stava cuocendo ci portammo a girare la città, riuscendo in fine sulla piazza del mercato, dove i cittadini più distinti stavano seduti secondo l’usanza antica, trattenendosi in conversazione, alla quale vollero ammettere noi pure.

Dovettimo parlare di Federico II e la parte che prendevano quei signori alle imprese di quel re era cotanto viva, che ci guardammo bene di fare parola della sua morte, per non renderci per avventura invisi, ai nostri ospiti con tale triste notizia.


Caltanisetta, sabbato 28 aprile 1787.

Supplemento geologico. Partendo da Girgenti, ai piedi delle colline calcari trovansi terre vegetali bianchissime, dove si scorge la calce antica, frammista al gesso. S’incontrano ampie valli, piane; monti coltivati spesse volte sino al vertice, e formati per lo più di roccie calcari, frammiste a gesso decomposto. Dopo quelli si cominciava a trovare pietre calcari gialliccie, porose, le quali si decompongono con tutta facilità, e si può osservare la tinta di quelle negli stessi campi coltivati, dove spesse volte è più oscura, ed anzi propende verso il colore violaceo. Poco dopo a metà via, ricompare il gesso. Si forma di frequente in questo una vegetazione parasita, di un bel colore fra il violaceo ed il color di rosa, e sulle roccie calcari si scorge spesso muschio, di una bella tinta gialla.