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l’imitare tutte le scritture. Egli falsificò, ovvero per meglio dire fabbricò addirittura, un antico documento, per valersene in una lite relativa alla proprietà di alcune terre. Fù sottoposto a processo; portato in prigione, riuscì a fuggire, e venne citato a comparire, mentre era contumace. Si portò per le Calabrie a Roma, dove sposò la figliuola di un fabbricante di cinghie, e da Roma poi si recò a Napoli, sotto il nome di marchese Pellegrini. Si arrischiò a fare ritorno a Palermo, vi fu riconosciuto, venne arrestato, se non chè riuscì ad uscire dal carcere, in modo che merita essere riferito nei suoi particolari.

Il figliuolo di uno fra i principi primari della Sicilia, possessore di vasti latifondi, e che occupava carica l’agguardevole alla corte di Napoli, univa ad una grande forza fisica non chè ad una volontà sfrenata, tutta l’allegria, e la prepotenza che ritiene lecite un giovane ricco, potente, e senza educazione.

Donna Lorenza riuscì a trarre il giovane dalla parte sua, e sù questo fece assegnamento il finto marchese Pellegrini per riavere la sua libertà. Il principe assunse ostensibilmente la protezione dei due coniugi arrivati di recente, e non è a dire in qual furore sia montato, allorquando Giuseppe Balsamo, sulla querela della parte a cui aveva recato danno colla sua falsificazione, venne di bel nuovo imprigionato! Il principe tentò vari mezzi per liberare il suo protetto, se non chè, tornandogli tutti questi infruttuosi, minacciò nell’anticamera del presidente di maltrattare in ogni possibile maniera gli avvocati della parte avversa, qualora non ottenesse egli la liberazione immediata del Giuseppe Balsamo, ed essendosi a ciò ricusato il patrocinatore dell’avversario, il principe senz’altro dire gli si scagliò addosso, lo cacciò a terra, lo calpestò, e non desistette dal maltrattarlo in ogni maniera, in fino a tanto che lo stesso presidente, chiamato fuori da tutto quel baccano, venne ad interporre la sua autorità.

Questi però, uomo debole, pauroso, non si arrischiò punire il colpevole; la parte avversa ed i suoi rappresen-