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sero la stessa persona. Alcuni che avevano conosciuto di persona il Balsamo, sostenevano riconoscerlo nei ritratti del Cagliostro, i quali sono volgari in Germania, e che vennero portati qui pure.

Mentre si facevano quei discorsi uno dei convitati fece cenno dei tentativi fatti da un legale palermitano, allo scopo di portare la luce in quella quistione, dicendo essere stato incaricato dal governo di Francia, di ricercare le origini di un individuo, il quale aveva avuta l’impudenza di produrre le favole le più assurde, in un processo di somma importanza, e molto pericoloso.

Dicevasi avesse quel legale formato l’albero genealogico del Giuseppe Balsamo, e trasmessolo in Francia, probabilmente per essere prodotto nella causa, accompagnandolo di documenti autentici, non che di una memoria spiegativa.

Manifestai il desiderio di fare la conoscenza di quel legale, di cui si parlava del resto molto vantaggiosamente, e quegli fra i convitati che lo aveva nominato per il primo, si dichiarò disposto ad annunciargli la mia visita, ed a portarmi da lui.

Vi ci recammo difatti alcuni giorni dopo, e trovammo il legale, occupato con alcuni suoi clienti. Dopo avere dato udienza a questi, e fattaci servire la collezione, cavò fuori un manoscritto, il quale conteneva l’albero genealogico del Balsamo, ovvero Cagliostro, non che la copia dei documenti, ed il sunto di questi quali li aveva spediti in Francia. Svolse l’albero genealogico, dandomi tutte le spiegazioni occorrenti, delle quali voglio addurre qui, quanto può occorrere, per dare un idea abbastanza chiara della quistione.

Il bisavo materno di Giuseppe Balsamo, era un Matteo Martello. S’ignora il nome di sua bisava materna. Da quel matrimonio nacquero due femmine, l’una delle quali per nome Maria, sposò un Giuseppe Bracconeri, e fu l’avola del Giuseppe Balsamo. La seconda femmina, di nome Vincenza, sposò un Giuseppe Cagliostro, originario di La Noava