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lazzuli, negli ornati degli altari, delle tombe, e delle altre parti delle chiese.

Volevo acquistare una collezione completa di tutti i campioni di questi minerali, se non chè non avendola rinvenuta in pronto fin d’ora, mi verrà spedita più tardi a Napoli. Le agate sono di tutta bellezza, quelle specialmente, nelle quali i campi di diaspro rosso o giallo, alternandosi con quelli di quarz bianco prodotti dall’azione del fuoco, porgono uno stupendo effetto. L’imitazione di tali agate, ottenuta coll’applicazione di colori a tergo di lastre sottili di vetro, è la sola cosa ragionevole che io abbia potuto osservare, fra tutte le stravaganze del principe di Palagonia, e queste finte agate fanno più bella vista nella decorazione che non le agate vere, mentre queste sono in piccoli pezzi, e si devono accostare le une alle altre; quelle finte per contro, si possono fare della grandezza richiesta dall’architetto. Questo metodo di decorazione, meriterebbe per dir vero, essere imitato.


Palermo, il 13 aprile 1787.

Non è guari possibile formarsi un idea giusta dell’Italia, senza avere vista la Sicilia; qui stà la chiave di tutto.

Non si potrebbe dire bene abbastanza del clima; ora corre la stagione delle pioggie, però non cadono queste che ad intervalli; oggi vi furono scoppi di tuono, lampeggiava, il tempo è cupo. Il lino in parte ha già formato i nodi, in parte si trova tuttora in fiore. Si direbbe, a distanza di scorgere tanti piccoli stagni, tanto è bella la tinta fra l’azurrino ed il verdognolo, dei campi di lino. Sono innumerevoli gli oggetti piacevoli, che qui si scorgono ad ogni passo. Il mio compagno è uomo eccellente, propriamente buono di cuore, ed io mi vi affeziono ogni giorno più. Egli ha fatto già parecchi bei disegni, intende eseguirne migliori ancora; l’idea di portare meco