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ficiale poi, è sempre di argilla rossiccia, di poca consistenza.

Il monte Pellegrino sorge in mezzo a quei terreni, costituito di roccie calcari di antica formazione, porose ed abbondanti di screpolature, le quali, tuttochè a primo aspetto appaiono irregolari, esaminate attentamente, si si scorgono seguire la direzione, e l’ordine dei vari strati. Quelle roccie poi sono dure, e percosse, rendono un suono metallico.


Palermo, giovedì 5 aprile 1787.

Oggi impiegammo la giornata specialmente a girare la città. Lo stile architettonico delle costruzioni, ricorda per lo più quello di Napoli; però vi sono alcuni monumenti pubblici, per esempio fontane, i quali si potrebbero quasi dire di gusto puro. Non havvi qui, come a Roma, uno spirito artistico il quale dia norma ai lavori; gli edifici sorgono a caso, ed a capriccio. E difatti sarebbe stato difficile il costrurre una fontana la quale forma l’ammirazione delle popolazioni di tutta l’isola, se la Sicilia non fosse stata ricca di marmi bellissimi, di vari colori, e se non fosse stata a quell’epoca in favore uno scultore, abile sovratutto nel riprodurre le forme, e l’aspetto degli animali. Sarebbe difficile dare una descrizione di questa fontana. Sovra una piazza di mediocre ampiezza, sorge a poca altezza un edificio architettonico di forma circolare; il zoccolo, il basamento, e le cornici sono di marmo a colori; nel basamento trovasi praticata una serie di nicchie, dalle quali escono, tendendo il collo, figure di ogni specie di animali, in marmo bianco; vi si scorgono cavalli, leoni, camelli, elefanti, e non si riterebbe trovare nel centro di questo serraglio una fonte, alla quale si sale passando per vani, od interstizi lasciati nella serie circolare degli animali, salendo quattro gradini in marmo, per attingere l’acqua che cade in abbondanza nella vasca.

Si potrebbe dire ad un dipresso la stessa cosa delle