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Sicilia. Non mi è capitato ancora nella mia vita, di trovarmi in tanta incertezza. Oggi sono spinto da una circostanza a partire; domani ne sorge un altra, la quale mi trattiene. Mi trovo in balía di due forze, le quali contrastano fra di loro.

In tutta confidenza, e per le amiche soltanto, che gli amici non ne abbiano sentore! Scorgo benissimo la sorte capitata alla mia Ifigenia; si era cotanto assuefatti alla prima forma, si conoscevano le espressioni che si erano lette, rilette le tante volte; ora tutto è cambiato, ed in sostanza io scorgo benissimo, che nessuno mi sa tenere conto delle molte mie fatiche. Per tal guisa un lavoro non si può mai dire ultimato, eppure lo si deve dire ultimato, quando si è fatto tutto quello che il tempo e le circostanze consentivano.

Tal cosa però non mi deve punto dissuadere dall’intraprendere lavoro uguale col Tasso. Lo caccerei più volontieri sul fuoco; mi voglio impuntare nella mia risoluzione, e se non sarà cosa diversa, sarà, per dir vero, caso strano. Per questa ragione mi va propriamente a sangue, che la stampa delle mie opere proceda con tanta lentezza. Intanto è bene essere minacciato ad una certa distanza dal compositore, ed avere una spinta a lavorare.


Caserta, il 16 marzo 1787.

Mentre a Roma si può studiare volontieri, qui non voglio pensare ad altro che a vivere; vi si dimentica tutto il mondo, e sè stesso, e mi produce una singolare impressione, il trovarmi attorniato da persone, le quali non pensano ad altro che a godersi la vita.

Il cavaliere Hamilton1, il quale si trova tuttora qui,

  1. Cultore appassionato delle arti e raccoglitore di antichità. Finì per sposare Emma Liona omiss Harte, conosciutissima per le sue relazioni colla regina Carolina di Napoli e con Nelson. Il Traduttore.