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un esempio abbastanza curioso, di quest’ultimo particolare.

Stamane il tempo era piuttosto freddo, umido; aveva piovuto alquanto. Arrivai sopra una piazza, dove le pietre larghissime del selciato apparivano pulite con molta cura, e viddi con mio stupore attorno a quello spazio di terreno pulito, un certo numero di ragazzi o giovanetti cenciosi, i quali curvi tenevano le mani stese sopra il suolo, in atto di volerle scaldare. Da principio credetti si trattasse di un giuoco, di uno scherzo, ma poi nell’osservare le fisonomie serie e tranquille, quasi di chi sta provando una soddisfazione, crebbe la mia curiosità; ma tant’era, non venivo a capo di comprendere che cosa diavolo stessero facendo, tutti quei scimiotti radunati in circolo, in quella strana posizione. Dovetti domandarlo.

Allora seppi che un fabbro ferraio, il quale aveva colà vicina la sua bottega aveva ivi fatto arroventare il cerchio di una ruota, la qual cosa si pratica con il metodo seguente. Il cerchio viene collocato sul suolo, e ricoperto tutto all’ingiro di tanto carbone che basti, per portarlo al grado voluto di calore. Si accende il carbone, la lamina viene allogata attorno alla ruota, e si raccolgono con diligenza le ceneri. Tutti quei piccoli selvaggi, si affrettano di trarre partito del calore rimasto al suolo, e non si scostano, in fino a tanto lo abbiano tutto goduto, scaldandosi le mani. Si potrebbero addurre molti altri esempi della premura usata da questo popolo, per trarre profitto di cose, le quali, diversamente operando, anderebbero perdute. Egli è accorto ed industrioso, non già per diventare ricco, ma bensì per potere vivere senza pensieri.


Alla sera.

Per essere sicuro di trovarmi oggi all’ora fissa presso la curiosa principessina, e per non sbagliare alle volte di casa, presi meco un domestico di piazza. Egli mi portò