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Del resto tutta questa compagnia mi conosce di già intimamente; il principe, la prima volta che mi vidde, mi domandò a che cosa io stessi lavorando, ed una sera ho dovuto esporre minutamente in casa sua il piano e lo svolgimento della mia Ifigenia. Accennarono esserne soddisfatti, se non che, ho creduto osservare che si aspettavano da me qualcosa di più vivo, di maggiore energia.
Alla sera.
Mi sarebbe difficile il rendere conto di questa giornata. Chi non ha osservato talvolta, che la lettura rapida di un libro il quale rapisce, incanta, esercita talora la più grande influenza sulla vita, tale che non potrebbe produrla maggiore una lettura ripetuta, ed un attento studio. Tal cosa mi avvenne una volta con Sacontala, e non può accadere allo stesso modo, con uomini di merito distinto? Una gita per mare a Pozzuoli, un breve tratto di strada per terra, passeggiate piacevoli nella contrada la più amena del mondo. Il suolo il più infido, sotto il cielo il più limpido! Acque bollenti, grotte le quali sprigionano vapori zolforosi, monti calcari, decomposti, selvaggi, ostili alla vita delle piante, ed ad onta di ciò, vegetazione rigogliosa quanto si possa vedere dovunque; la vita che trionfa sulla morte; stagni, ruscelli, e per ultimo una foresta stupenda di querce, sulla pendice di un antico volcano.
Il pensiero ricorre ivi, ora alla natura, ora alla storia dei popoli scomparsi. Si vorrebbe riflettere, meditare, ma non vi si riesce. Intanto sorride intorno a noi la vita, della quale pure non si può fare a meno. Ci stanno attorno persone colte, le quali conoscono il mondo, la sua essenza, ma per squisitezza di tatto sanno astenersi dallo abbandonarsi a considerazioni troppo serie. Vista poi illimitata della campagna, del mare, del cielo, a fianco di donna giovane, piacevole, assuefatta e disposta a gradire omaggi.
In mezzo a tutta quella fantasmagoria, non ho però