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sidero una risposta, la quale contenga qualcosa di pratico, che gli possa tornare proficuo. Egli è propriamente uomo eccellente, ma avrebbe fatto molto di più, se di quando in quando avesse trovato persone capaci, benevoli, le quali avessero voluto dargli direzioni. Attualmente non potrebbe trovare migliore ventura, se non che Herder gli permettesse di scrivergli qualche volta. Egli si stà ora occupando di un lavoro pregevole di antiquaria, il quale merita essere incoraggiato. L’amico Herder non potrebbe impiegare meglio l’opera sua, nè trovare terreno più adatto, a far fruttare suoi insegnamenti.

Il mio ritratto in grande, a cui ha posto mano Tischbein, comincia di già a spiccare fuori della tela. L’artista si è fatto fare da un abile scultore un piccolo modello in creta, al quale ha dato ottimo panneggiamento, con un ampio mantello. Dopo di ciò si è posto a dipingere assiduamente, imperocchè vorrebbe portare il quadro ad un certo punto, prima che io parta per Napoli, e vi vorrà pure un certo tempo, unicamente per ricoprire di colore, una tela di tanta ampiezza.


Il 19 Febbrajo.

Il tempo continua ad essere bello, al di là di qualsiasi espressione; oggi ho passata con mio rincrescimento la giornata fra pazzi. Verso sera cercai rifugio alla villa Medici; sorgeva la luna nuova, ed a fianco della graziosa falce di argento, si scorgeva ad occhio nudo quasi, e distintamente poi con il canocchiale, l’intero disco. Stava sospesa sulla terra un atmosfera vaporosa, della quale non si può avere idea, senza avere contemplati i quadri, ed i disegni di Claudio Lorenese, ed in nessun luogo ho osservato questo fenomeno naturale di tanta bellezza, quanto in questa contrada. Trovai nella terra fiori che non conoscevo, ed alberi pure già in fiori, fra i quali i mandorli, che fanno bellissima vista fra mezzo al verde cupo degli elci. Il cielo poi è di tale limpidezza azurrina, da non