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cente. Vuolsi che Romolo e Remo siano stati rinvenuti in questi dintorni, cosicchè possiamo dire, esserci ricreati in tre diverse maniere in questa giornata bellissima e mitissima; colla contemplazione dei capolavori artistici, con i ricordi delle antichità, e con il prezioso vino di Spagna.


Il 20 Gennaio.

Spesse volte cose le quali vi promettono viva soddisfazione, fintanto si considerano superficialmente, vi procurano poi amaro disinganno allorquando si viene a rilevare, che senza cognizioni apposite, non si è in grado di apprezzarle.

Ho studiato abbastanza l’anatomia, ed ho acquistata, fino ad un certo punto, e non senza fatica, la cognizione, del corpo umano; se non chè, in questa città, la contemplazione continua delle statue, fa sorgere desiderio, e scorgere la necessità, di essere versati sempre più in quella scienza. Per la nostra anatomia medico-chirurgica basta conoscere le parti, ed a questo scopo qualunque muscolo meschino può servire. Qui per contro, in Roma, le parti, le membra, non si possono dire tali, se non porgono ad un tempo forma bella, e nobile.

Nel grande spedale di Santo Spirito si è disseccato, ad uso degli artisti, un corpo umano con tanta perfezione, che costringe all’ammirazione. Si potrebbe ritenere un semidio spogliato dalla pelle, un Marsia.

Parimenti seguendo i precetti degli antichi non si studia già lo scheletro quale aggregato di ossa, riunite assieme artificialmente; ma bensì rivestite tuttora dei muscoli, i quali rivelano i movimenti, la vita.

E quando poi vi dirò, che alla sera stiamo studiando la prospettiva, scorgerete che non viviamo in ozio. In ogni cosa però si spera sempre potere fare più, di quanto si riesca a compiere.