Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 167 — |
ministro di finanze, di segretario privato. Durante tutto questo tempo, si alternarono di continuo le più vive sofferenze, e le soddisfazioni le più pure.
Per distrarmi allogai ieri nella sala una riproduzione in gesso della testa colossale di Giunone, il cui originale stà nella villa Ludovisi. Si fu questa la mia prima passione in Roma, ed ora ne sono al possesso. Non havvi parola che possa dare idea di quella; si direbbe un canto di Omero.
Ho però meritato di avere quindinnanzi quella bella compagnia, imperocchè vi posso finalmente dar annuncio, che l’Ifigenia è ultimata, vale a dire che stanno sul mio tavolo due copie abbastanza simili l’una all’altra di quella; ed una di queste, verrà costà fra breve. Preparatevi a farle buona accoglienza, imperocchè ad onta non sia quale avrebbe dovuta essere, si comprende però abbastanza da quella, quale io l’avrei voluta.
Vi siete lagnati alcune volte di certi passi oscuri nelle mie lettere, i quali sembravano alludere ad un peso dal quale io fossi oppresso in mezzo a tutte queste magnificenze, ed a quello non aveva poca parte questa giovane Greca, mia compagna di viaggio, la quale mi costringeva a lavorare, quando avrei voluto unicamente guardare e vedere.
Mi fece sovvenire di quel mio ottimo amico, il quale si era preparato ad un grande viaggio a cui si sarebbe potuto benissimo dare nome di viaggio di scoperta. Dopo avere per vari anni fatto studi intorno a quello, e fatto economie, finì all’ultimo per rapire ancora una ragazza di buona famiglia, dacchè aveva pensato che non gli avrebbe dato gusto il viaggiar solo.
Potrei dire essermi deciso, in modo ugualmente delittuosa, a portare meco l’Ifigenia da Carlsbad; ed ora io voglio accennarvi in breve, dove io mi sia trattenuto specialmente seco lei.
Allorquando partii del Brennero, la trassi fuori dal pacco voluminoso, e la tenni presso di me. Sul lago di Garda,