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fuori, qui invece si direbbe essere nell’interno dei fatti; tutto qui si rannoda, tutto di qui parte, e vi fa ritorno. E ciò non solo per la storia romana, bensì per la storia universale. Di qui si possono seguire, accompagnare i conquistatori fin sulle sponde del Weser o dell’Eufrate; si può per quanto si sia un balordo, uno scimunito aspettare il ritorno dei trionfatori sulla via sacra, prendendo parte intanto, prima di godere di questo splendido spettacolo, alle distribuzioni di grano, e di danaro, che si fanno alla plebe.
Il 2 Gennaio 1787.
Si può dire tutto quello che si vuole, a favore di una tradizione orale, ovvero scritta, ma in pochi casi si colpisce nel segno, imperocchè il carattere proprio di un essenza, di un principio, non si può communicare neppure nelle cose spirituali. Però quando si abbia acquistato un colpo di vista sicuro, allora si può leggere, ed ascoltare con frutto; imperocchè il tutto si rannoda alla vivacità dell’impressione, ed allora si può pensare, riflettere, giudicare.
Voi altri mi avete beffeggiato le molte volte, allorquando io considerava con particolare attenzione da certi punti di vista, pietre, piante, animali; avete cercato ritrarmi da quello studio; ora io porto la mia attenzione sugli architetti, sugli scultori, sui pittori, ed anche fra questi, troverò qualcosa ad imparare.
Il 6 Gennaio.
Torno or ora da casa di Moritz, al quale si doveva sfasciare oggi appunto il braccio, oramai guarito. Egli va benissimo. Mi tornerà fuor di dubbio profittevole quanto ho potuto provare, ed apprendere, stando in questi quaranta giorni molte ore a fianco di quel poveretto, in qualità di infermiere, di padre spirituale, di confidente, di