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molta autorità a quelle sedute; se non chè promotore del tutto si è Filippo Hackert1, il quale sa prendere queste viste con molta intelligenza, e disegnarle con gusto finissimo. Artisti e dilettanti, uomini e donne, giovani e vecchi, tutti egli sa dirigere, animare a provarsi a seconda delle forze rispettive, ed a tutti poi, predica nel modo più efficace coll’esempio. Dopo che egli partì da Roma, il consigliere Reifenstein seppe continuare la lodevole usanza di radunare una società, di trattenerla per tal guisa promuovendo l’attività di ognuno, ed in queste riunioni si rivelano in modo curioso e dilettevole, l’indole, le doti caratteristiche di ognuno. Tischbein, a cagion d’esempio, quale storico della pittura di paesaggio, è tutt’altro uomo che quale pittore di paesaggio. In questi trova mezzo di disegnare bei gruppi, oggetti graziosi, dove altri non li avrebbe saputi rinvenire, talvolta fa pure schizzi di figure umane, prendendo a modelli ragazzi, bifolchi, mendicanti, che sa riprodurre con molta grazia e semplicità; talvolta pure con pochi tratti di penna o di matita, disegna ancora animali in modo felicissimo, somministrando per tal guisa nuovo argomento sempre alla conversazione.

Quando poi il discorso langue, e sta per cadere, allora poi, secondo l’usanza introdotta da Hackert, si legge la teoria di Sulzer, e tuttochè quest’opera considerata da un punto di vista elevato, possa lasciare qualcosa a desiderare, si osserva però con piacere la sua influenza proficua, sulle persone dotate di una mediocre coltura.


Roma, il 17 Novembre.

Siamo di ritorno! Questa notte è caduto un’acquazzone con tuoni, lampi, ed ora continua a piovere; però fa sempre caldo.

  1. Pittore rinomato di paesaggi. Fu pittore di corte a Napoli, e morì a Firenze nel 1807. Goethe ne scrisse la vita. (Il Traduttore).