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si vorrebbe togliere, biasimare; ma queste parti, desse pure concorrono alla grandezza del complesso.

Nel rientrare poi in me stesso, nel prendere ad esame le proprie sensazioni come si fa con piacere in ogni occasione di qualche momento, scopro in me un sentimento il quale mi arreca grande soddisfazione, e che anzi mi arrischio ad esprimere. Parmi, che chi visiti attentamente questa città ed abbia occhi per vedere, debba acquistare fermezza di carattere, formarsi di questa dote pregevolissima un’idea, che non aveva dapprima. Lo spirito si modifica, viene acquistando serietà senza cadere nell’aridità; si trova in una condizione pacata, tranquilla, la quale procura soddisfazione. Quanto meno per conto mio mi trovo non avere apprezzato mai cotanto rettamente le cose, quanto dacchè mi trovo qui, e ne sono lieto, per le conseguenze che ne potrò provare, per il rimanente della mia vita.

Per tal guisa mi lascio guidare dalle mie senzazioni; l’ordine verrà di poi. Non sono qui per vivere a modo mio; voglio sforzarmi ad imparare, a conoscere gli oggetti grandiosi, a formarmene un’idea precisa, prima che io abbia raggiunto i quarant’anni.


Li 11 Novembre.

Oggi sono stato far visita alla ninfa Egeria, quindi a visitare il circo di Caracalla, dopo i sepolcri distrutti lungo la via Appia, finalmente la tomba di Cecilia Metella, la quale può valere a dare idea di una costruzione solida. Quegli uomini lavoravano per l’eternità, avevano tenuta a calcolo ogni cosa, toltane la pazzia furente dei distruttori, contro la quale nulla valeva ad opporre resistenza. Quanto non ho desiderato foste qui! Le rovine del grandioso acquedotto sono propriamente imponenti, ed era pure un nobile scopo quello di fornire d’acqua una popolazione, con opere di quella mole. Alla sera andammo al Colosseo, quando cominciava di già a farsi scuro. A fronte