Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/138


— 124 —

pure strano sospettassero di contrabbando un uomo, il quale se ne viaggiava solo, colle tasche vuote, e senza valigia o zaino; ed inoltre loro proposi di portarmi seco loro nella città, di presentarmi al podestà, al quale avrei fatto vedere le mie carte, le quali avrebbero provato essere io un forastiero onorato e dabbene. Borbottarono alcune parole, dicendo non essere ciò necessario, e quando rinnovai con fermezza la mia proposta, finirono per allontanarsi, ripigliando la strada verso la città. Li accompagnavo coll’occhio, vedendo ancora una volta il prezioso aspetto del tempio di Minerva, che pareva volermi consolare dello spiacevole incidente, quindi gettai uno sguardo a sinistra, sulla malinconica. chiesa di S. Francesco, e stavo per proseguire la mia strada, allorquando uno di quegli uomini disarmati si staccò dagli altri, mi venne incontro con aspetto cortese, e salutandomi mi disse: «Dovreste pure, signor forastiero, darmi almeno una mancia; imperocchè io ho tosto riconosciuto che voi eravate uomo dabbene, e lo sostenni contro tutti i miei compagni. Se non che, sono quelli teste calde, e non hanno conoscenza del mondo. Avrete osservato fuor di dubbio, che io sono stato il primo a prestar fede alle vostre parole, ed a dare peso a quelle.» Gli feci i miei complimenti, animandolo a volere proteggere i forastieri onorati, i quali si porteranno in Assisi, sia per sentimento di religione, sia per amore dell’arte, e fra quelli specialmente gli architetti, i quali, tratti dalla fama della città e del tempio di Minerva, che non era mai stato finora nè disegnato nè inciso a dovere, non potevano mancare di venire, per rilevarne le misure, ed i disegni. Gli soggiunsi, che aiutandoli avrebbe avuta prova della loro gratitudine, ed intanto lo regalai di alcune monete che lo rallegrarono, anche per la lieta prospettiva di poterne intascare altre. Mi raccomandò di ritornare, e sovratutto di non mancare alla festa di S. Francesco, nella quale avrei avuta occasione di divertirmi, soggiungendo che ad un par mio dovendo pure spettare una bella donna, sarei stato sulla