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rono moltissimo, e quantunque io non potessi comprendere tutti i particolari, riuscii però a seguire lo svolgimento dell’azione. L’argomento della comedia è il seguente; le donne di Chioggia stanno sedute sulla strada, davanti alle loro case, filando, cucendo, ricamando, cicaleggiando, facendo chiasso, siccome è loro costume; passa un giovane, il quale saluta una di quelle donne più cortesemente delle altre, e di là comincia la disputa, la quale tosto si anima, cresce, non ha più freno, trascende ai rimproveri, alle ingiurie; ognuna cerca soperchiare le altre; una vicina, più viva delle altre, scende alle accuse; ne nasce un chiasso, un parapiglia indescrivibile; si finiscono per menare le mani, in guisa che vi si deve mescolare la giustizia.

Nel secondo atto la scena ha luogo nel tribunale; l’attuaro, che fa le veci del podestà assente, il quale nella sua qualità di nobile non avrebbe potuto essere portato sul teatro, interroga le donne una ad una, e la cosa si complica; imperocchè, essendo desso innamorato della prima attrice, trovasi tutto lieto di avere occasione di trattenersi seco lei da solo a solo, ed a vece d’interrogarla, le fa una dichiarazione. Un altra donna la quale è innamorata dell’attuaro, si precipita nella sala, furente per la gelosia; l’innamorato della prima donna, irritatissimo a sua volta, ne fa altrettanto, entrano pure gli altri, seguono nuove ingiurie, nuovi rimproveri, ed il chiasso ricomincia nel tempio della giustizia, uguale a quello di poco prima sulla strada.

Nell’atto terzo l’azione si complica sempre più, ma poi ha scioglimento pronto necessario, però felice nel modo seguente.

Un vecchio marinaro, impacciato suoi modi, suoi gesti, ed affetto sovrattutto da balbuzie fin dall’infanzia, fa contrasto a tutta quella gente mobile, vivace, ciarliera, dimenandosi con tutta la persona, prima di poter pronunciare una parola; e quando arriva a poter parlare, lo fa sempre in modo conciso, proverbiale, sentenzioso, il quale pone sempre più in rilievo la volubilità, la parlantina sfrenata di tutti gli altri.