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E non è questa appartata soltanto, ma oramai ricoperta dalle sabbie, che i venti trasportano su quella lingua di terreno, la quale si allarga e si rialza di continuo, e fra poco quella tomba rimarrà totalmente sepolta.

E pure stupenda e grandiosa la vista del mare. Voglio vedere se potrò spingermi alquanto in quello in una barca, che le gondole non vi si arrischiano.


L’8 Ottobre.

Sulla sponda del mare ho raccolte pure alcune piante, e le similitudini delle loro forme mi facevano riconoscere le loro qualità; se non che sono tutte smilze, sottili, succulenti, viscose, ed è manifesto che il sale contenuto nel suolo, e più ancora l’aria impregnata tutta di sale, loro dà quelle qualità; sono ricche di sughi al pari delle piante acquatiche, ma ad un tempo sottili, smilze, come le piante di montagna, e quando le loro foglie sono di forma accuminata, come per esempio i cardi, sono fatte a punta, lunga, fina e molto dura. Trovai un cespuglio, le cui piante erano simili al nostro innocente farfaro, ma le foglie erano armate di punte, tenaci quanto il cuoio, ed i fusti più forti. Ne porto meco semi, ed alcune foglie (Erynginum maritimmum).

Vado spesso sul mercato dei pesci, dove se ne vedono di tutte le qualità; e mi compiaccio molto nell’esaminare colà la varietà dei prodotti del mare.


Il 9 Ottobre.

Giornata stupenda, dal mattino a sera. Sono stato a Palestrina, più in di là di Chioggia, dove esistono quelle costruzioni grandiose denominate murazzi, che la repubblica ha fatto innalzare a difesa contro il mare. Sono fabbricati in pietra, e destinati propriamente a proteggere contro gli assalti dell’elemento distruttore, quella striscia stretta di terreno, denominata il Lido, la quale separa il mare dalla laguna.