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il romore delle onde del mare; ma però se non si comprendono le parole, si sente la melodia di questo canto di una persona solitaria, la quale mira a farsi udire ed ottenere risposta da altra, la quale si trova a notevole distanza.
L’8 ottobre.
Quest’oggi mi sono portato al palazzo Pisani Moretta, per vedervi uno stupendo quadro di Paolo Veronese. Vi si scorgono le donne della famiglia di Dario, inginocchiate davanti ad Alessandro ed Efestione; la madre s’inchina davanti quest’ultimo, scambiandolo per il re, ed egli le accenna di volgersi alla destra. Si narra, non saprei con quanta verità, che l’artista avesse ricevuto benevola accoglienza dalla famiglia Pisani, trattenendosi a lungo presso quella, e che per gratitudine avesse dipinto in segreto quel quadro, lasciandolo nel partire arrotolato sotto il letto. Merita del resto il dipinto di avere un’origine straordinaria, imperocchè è fatto propriamente, per dare idea della valentia di quel grande maestro. Rivela questo tutta la grand’arte del pittore, di dare alle sue opere un aspetto armonico, senza ricorrere ad una tinta monocrona, ma col sapere fondere colle ombre e colla luce i colori; questa tela poi, trovasi in ottimo stato di conservazione; pare sia uscita ieri dallo studio del pittore, ed opere di quel genere non recano più soddisfazione quando hanno sofferto per l’azione del tempo od altrimenti, tuttochè non si sia in grado di spiegarne precisamente il motivo.
Chi volesse poi giustificare il pittore, per il costume dei suoi personaggi, non troverebbe altro a dire, se non che ha voluto quegli rappresentare un fatto del secolo XVI. Ogni altro tentativo di spiegazione, sarebbe vano. La varietà di fisionomie e di aspetto, fra la madre, la consorte e la figliuola di Dario, è pienamente conforme al vero e felicissima; la giovane principessa, inginocchiata dietro le altre due donne, è una ragazza graziosissima, con una