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64 Biblioteca scientifica

Ogni essere contiene in sè la ragione della sua esistenza; siccome tutte le parti reagiscono le une sulle altre, da questa azione reciproca risulta che il circolo della vita si rinnova incessantemente; perciò ogni animale è fisiologicamente perfetto.

Se noi ci collochiamo nel centro dell’animale per considerare ciascun organo, troviamo che non ve ne ha uno che sia inutile o che, come sovente s’è immaginato, sia il prodotto accidentale della forza plastica; esternamente certe parti possono sembrare superflue, perchè non sono in rapporto che colla organizzazione interna, e la natura si è dato poco pensiero di metterle in armonia colle parti periferiche. D’ora innanzi non si domanderà più, in proposito di tal sorta di parti, per esempio i canini del Sus babirussa, a che cosa servano e donde provengono. Non si dirà più che il toro ha le corna per spingere, ma si cercherà perchè egli abbia le corna di cui si serve per spingere. Il tipo che ora imprendiamo a costrurre e ad analizzare in tutti i suoi particolari è invariabile nel suo complesso, e le classi superiori degli animali, i mammiferi, per esempio, lasciano scorgere, a malgrado della diversità delle loro forme, un accordo perfetto nelle loro differenti parti.

Ma pure badando costantemente a ciò che è costante, noi dobbiamo far variare le nostre idee quando si tratta di organi variabili, per poter tener dietro abilmente al tipo in tutte le sue metamorfosi, e non lasciarci mai sfuggire questo Proteo mutevole sempre.

Se ci si domanda quali siano le circostanze che determinano una destinazione tanto variabile, noi risponderemo che i modificatori esterni operano sull’organismo, il quale si adatta alla loro azione. Da ciò proviene la sua perfezione interna, e l’armonia che presenta l’esterno col mondo oggettivo.