Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
DELL’ESPERIENZA
CONSIDERATA COME MEDIATRICE
Tra l’Oggetto e il Soggetto
(1793)
Quando l’uomo scorge gli oggetti che gli stanno d’intorno, dapprima li considera nei rapporti che essi hanno con lui stesso, ed è ben ragione che egli operi così; imperocchè tutto il suo destino dipende dal piacere o dalla pena che producono in lui, dalla attrattiva o dalla ripugnanza che essi esercitano sopra di esso, dalla loro utilità o dai loro pericoli a suo riguardo. Questo modo, che è tanto naturale, di considerare ed apprezzare le cose si mostra in pari modo facile e necessario, e tuttavia espone l’uomo a mille errori che lo umiliano e gli riempiono la vita di amarezze.
Quell’uomo il quale, mosso da un poderoso istinto, vuol conoscere gli oggetti in loro stessi e nei loro reciproci rapporti, imprende un còmpito ancora più malagevole; perchè il termine di comparazione che egli aveva considerando gli oggetti per rapporto a se stesso, in breve