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Filosofia zoologica 35

Un solo fatto proverà quanto fosse grande la passione in questa lotta; ed è che il giorno dicianove luglio, quando già il fermento politico era violento, si proseguiva nello occuparsi di una questione di teoria scientifica, tanto estranea agli interessi del momento.

Questa controversia ci fa pur vedere quale sia lo spirito della accademia delle scienze di Francia; perchè se il lievito di discordia che essa albergava nel suo seno è rimasto nascosto per un tempo tanto lungo, conviene attribuire ciò alla causa seguente: le sedute dapprima erano segrete, vi assistevano i soli membri dell’accademia e discutevano i loro sperimenti e le loro opinioni; a poco a poco si apersero le porte ad alcuni amici della scienza, venne diventando difficile il ricusare l’ingresso a quelli che tennero dietro ai primi, e ben presto l’accademia si trovò in presenza di un pubblico numeroso.

Se si esamina attentamente l’andamento delle cose si vedrà che tutte le discussioni pubbliche, sia religiose, sia politiche, sia scientifiche, finiscono sempre per volgersi alla sostanza delle cose.

Gli accademici francesi avevano scansato per lungo tempo, siccome è l’uso nella buona società, le controversie intense e conseguentemente violenti; non si discutevano le memorie presentate, esse erano rimandate allo esame di una commissione che faceva un rapporto, e concludeva di tratto in tratto per la inserzione delle Memorie dei dotti stranieri all’Accademia. Questi sono i ragguagli che ci sono pervenuti; ma sembra che gli usi dell’Accademia siano per subire alcune modificazioni prodotte da queste discussioni, ed è sorto un conflitto fra i due segretari perpetui Arago e Cuvier. Era l’uso che ad ogni seduta si leggesse soltanto un processo verbale molto succinto della seduta precedente.

Il signor Arago credette di poter derogare a quest’uso, ed esporre particolareggiatamente tutto il contenuto