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Filosofia zoologica | 29 |
animali carnivori; i loro artigli non valgono ad altro e non fanno altro che ghermire una preda, e, tranne una certa tendenza a trastullarsi, tutti questi animali sono subordinati al loro osso intermascellare, sono schiavi dei loro organi masticatori. Nel cavallo, le cinque dita sono avvolte in una sostanza cornea, e noi le vediamo cogli occhi della mente, anche quando la mostruosità non ci venisse a dimostrare che lo zoccolo è divisibile in cinque dita. Questo nobile animale non ha bisogno di fare grandi sforzi per impadronirsi del suo cibo Una prateria fresca e ariosa è il teatro nel quale si abbandona a tutto il capriccio delle sue corse vagabonde, e l’uomo sa sfruttare queste disposizioni per soddisfare i suoi bisogni o farlo contribuire ai suoi piaceri.
L’antibraccio, attentamente esaminato nei diversi ordini dei mammiferi, è tanto più perfetto quanto più agevolmente si compiono in esso la supinazione e la pronazione. Molti animali hanno questa facoltà in un grado più o meno elevato; ma siccome adoprano l’antibraccio nella stazione e nella progressione, questo rimane in pronazione, e il radio si trova all’interno, dalla parte del pollice al quale è intimamente unito. Quest’osso, che racchiude il centro di gravità del membro, si ingrossa sotto l’azione di certe circostanze, e finisce per rimanere solo al posto che occupa.
Lo scoiattolo, e i rosicanti che gli sono affini, hanno certamente un antibraccio mobilissimo e una mano abilissima; il loro corpo slanciato, la loro stazione verticale e la loro progressione per salti non appesantiscono i loro membri anteriori. Havvi forse qualche cosa di più grazioso di uno scoiattolo che pilucca un cono di pino? L’asse legnoso che è nel centro vien nettamente spogliato, e converrebbe verificare se questi animali staccano le brattee seguendo la linea spirale della loro in-