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20 | Biblioteca scientifica |
altro lato; egli era anatomico esatto e sagacissimo. La scienza gli devo molto; ma egli poneva cosiffattamente ogni suo studio intorno ai particolari, che non seppe riconoscere le analogie anche le più evidenti. L’antagonismo di questi due metodi produsse un compiuto dissenso, e dall’anno 1768 in poi, il Daubenton non partecipò più in nessun modo alla storia naturale di Buffon; egli proseguì tuttavia a lavorare da solo.
Morto il Buffon, molto avanti negli anni, il Daubenton, vecchio esso pure fu chiamato a succedergli, ed egli scelse a suo collaboratore il Geoffroy-Saint-Hilaire, allora giovanissimo. Presto questi scrisse al Cuvier per invitarlo a farsi suo collega. Cosa rimarchevole! La medesima antipatia che aveva precedentemente allontanati l’uno dall’altro il Buffon e il Daubenton, rinasce ora più viva che mai fra questi due uomini eminenti. Cuvier, ordinatore sistematico, si attiene ai fatti particolari, perchè una veduta più estesa lo avrebbe inevitabilmente costretto a erigere un tipo. Geoffroy, fedele al suo metodo, si sforza di comprendere il complesso, ma non si limita come Buffon alla natura attuale, esistente, compiuta; la studia nel suo germe, nel suo sviluppo, nel suo avvenire. L’antica querela pertanto non era spenta, anzi ogni giorno acquistava novelle forze, ma una socievolezza più perfezionata, certe convenienze, dei riguardi reciproci allontanavano d’anno in anno il momento di una rottura, quando una circostanza, in apparenza poco importante, pose in contatto, come nella boccia di Leida, le elettricità di nome contrario, e produsse in tal modo una violenta esplosione.
La paura delle ripetizioni non ci potrebbe trattenere dal prolungare le nostre riflessioni intorno a questi quattro uomini, di cui sempre ritornano i nomi nella storia delle scienze naturali. Essi sono, per comune accordo, i