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VIII
Parigi in Provincia
1. - Il Parvenu
Sarebbe difiìcile scoprire in Guasti le qualità del «brillante» se non soccorresse l’ironica antitesi dell’incredibile monotonia e pesantezza con cui egli esercita il suo «ruolo». Per il collezionista di esempi illustri egli potrebbe figurare come un modello della più penosa assenza di versatilità e delle più rigida coerenza a un sempre identico artificio.
Come virtuoso (pensate alle sue caricature dialettali) non sarebbe neanche riuscito a conservare con decoro il proprio ufficio. D’altra parte, le sue commedie e i suoi monologhi non rivelavano vivacità, ma esuberanza di pose sceme, di vuotezza verbosa, di vanità inintelligente.
S’improvvisò pertanto avventuriero e volle un ruolo non nel teatro, ma nella vita. Amerigo Guasti è diventato da allora un’istituzione della società moderna. Non lo possono amare, lo sopportano... con venerazione.
Saccente e senza scrupoli ha storpiato e adattato alla sua meschinità di «parvenu» tutto un repertorio. Le
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