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Al tormentato Andrea contrasta Michele Gemsciugin, l’elemento ironico del buon senso di fronte alla nebulosità del dissidio (Prima eri un ragazzo normale... Tu stesso non sai che cosa vuoi). L’azione non è ancora delineata, e pur la sentiamo immanente in queste anime, che parlano e pensano stando a disagio. E’ una questione di gusto, suggerisce con tagliente malignità il Cossorotov: ad Andrea, romantico, piace la voce femminile, per Pandarov, satiro, la donna è nelle ginocchia (pag. 34). Con questo animo autore, critico, attore, devono pensare il dissolversi dei personaggi. Anche quando Andrea spiegherà la sua metafisica sapremo avvertire molta ironia. Ma come, caro Andrea, vieni tu a Parigi, al teatro di varietà, a cercare la virtù? E proprio mentre vuoi godere delle donne (pag. 52) professi di non avere desiderato mai con tale intensità le semplici e buone gioie famigliari come in questo gabinetto riservato di ristorante notturno(pag. 69)? Cristallina è veramente la tua candida sensualità. Il contrasto esterno figurato per un momento in una rappresentazione d’ambiente è entrato nell’anima dell’uomo a lacerarlo; di qui innanzi nel mondo di Cossorotov una rigida responsabilità grava su ognuno. Le conseguenze sono indeprecabili: su tutta l’azione domina la logica di Mary. Andrea deve rimanere soffocato dalla colpa, fatalmente, senza liberazione. Si esamina, c’è coscienza in lui, c’è chiarezza. E qui è la condanna. La critica crolla perchè la sua opera di distruzione è suicida. La realtà è l’azione perchè l’azione non oppone alla realtà l’ipocrisia dell’ideale.

Tormentato dal contrasto tra reale e ideale Andrea trova una composizione, mentendo a se stesso, senza risolvere. La sua tendenza a unificare spirito e corpo per