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terzo atto, si attua nei quarto come liberazione dalla paura, come vibrazione nuova di sicurezza tutta intima.

Tale procedimento indica con evidenza la caratteristica spirituale e quasi diremmo educativa della Duse, che affrontando il teatro come un’imprevista opera di creazione, si preoccupa essenzialmente di un’interiore coerenza e non vorrebbe lasciare uno stato d’animo senza autonomi e singolari approfondimenti.

Su questo schema, che crediamo il solo valido per dire approssimativamente la linea spirituale seguita dalla Duse, noi dovremmo ora seguire analiticamente gli sviluppi e i movimenti ritrovati in ogni scena. Preferiamo raccogliere tutta l’analisi in una frase: «incubo di sogni e di aspirazioni da cui ci si risveglia per intimo impulso misterioso». L’elemento che era simbolico in Ibsen è diventato, in questo sviluppo spirituale, l’eco che lega unitariamente tra loro i sospiri e le vibrazioni.


IV


Chiarita la posizione storica e l’individualità lirico-religiosa di Eleonora Duse, ne verremo ora svolgendo i problemi particolari.

L’esegesi di un’interpretazione del resto non si esaurisce in una valutazione veramente estetica, ma postula un giudizio di carattere integrale in cui trovino la loro verità e la loro correzione le frammentarie impressioni che spesso sono soltanto iniziali inadeguati giudizi su tutta la vita dell' attore oltreché sulla sua attività di critico d’arte.

Volere applicare l’estetica crociana, o un altra estetica qualsivoglia nell’esame delle interpretazioni teatrali