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capitolo ii - tomo iv. | 633 |
La baruffa andava talvolta in lungo, ma D. Abbondio rimaneva sempre vincitore, perché quando si trattava di paura egli mostrava una risoluzione e una virtù tale che Perpetua1 sentiva di non poter competere; e taceva la prima. Tutto quello che fece D. Abbondio, fu di2 gittare in predica qualche motto sul dovere di restituire3 e su la trista sorte di chi va all'altro mondo carico dell’altrui; ma lo4 diceva con certe perifrasi, con un riserbo,5 con una delicatezza da fare onore ad un predicatore di corte. E pure, appena quelle parole erano uscite, gli pareva che fossero state troppe e troppo ardite; e, per6 riparare un qualche brutto effetto che ne potesse venire, passava tosto a parlare dell’ira, e della mansuetudine, e del gran male che è l’infierire contra quelli che non vogliono né posson far difesa.
7Ma fra mezzo alle cure del passato cominciava a nascer[n]e una che doveva tutte sommergerle: si cominciava a sentire che i8 disastri9 manifesti e soli fino allora deplorati di quel passaggio non erano i soli né i più terribili.10 In tutta quella striscia del Milanese, che la soldatesca aveva attraversata, si videro tutt’ad un tratto uomini d’ogni età e d’ogni sesso infermarsi e cadere, come mosche dopo una pioggia autunnale. I segni, che accompagnavano quella infermità, erano sconosciuti a quasi tutta la generazione vivente: solo alcuni vecchioni, con parole ravvolte e sospettose, accennavano di aver veduti quei segni altra volta. Erano i pochi, i quali11 potessero ricordarsi d’essere vissuti nella peste, che cinquantatré anni prima aveva desolata una parte d'Italia, e specialmente il Milanese; dove a12 distinguerla da altre simili calamità fu poi chiamata, e lo è tuttavia: la peste di San Carlo. Tanto è forte la carità religiosa! Fra le memorie così varie e così solenni d’un disastro universale, ella può far primeggiare quella d’un uomo, perché a quest’uomo ha ispirato sentimenti ed azioni più memorabili ancora dei mali: può riunire e subordinare alla memoria di lui tutti gli avvenimenti, perché in tutti lo ha
- ↑ disperava
- ↑ gitt
- ↑ l’altrui
- ↑ faceva con u
- ↑ con una
- ↑ medicarle
- ↑ Ma tutte queste cure furono ben presto sommerse da una più (parola illeggibile) tremenda (lacuna) Ma ben presto (lacuna) Ma di mezzo (lacuna)
- ↑ mali apparen
- ↑ appar
- ↑ In tutta
- ↑ A margine, in penna, del Manzoni: «erano vissuti dalla»
- ↑ distinguer