Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
appendici | 823 |
carte, nelle quali si diceva ch’eglino erano risoluti che le tali cose andassero nel tal modo. Per fare le loro risoluzioni c’era un avviamento di persone che procedevano in quella faccenda con un filo di consuetudine e di tradizione, procurando anche nei diversi casi or l’uno or l’altro di tirarlo, secondo il suo potere, verso qualche mira particolare. Questa distinzione di operazioni si può ancora riconoscere osservando i fatti e i documenti di quell’epoca. Per ciò che risguarda le relazioni cogli altri stati, la guerra, la pace, i trattati, in ognuno di quei governi si scorge agevolmente un carattere particolare, pacifico o turbolento, guardingo o arrischiato, lento o precipitoso, e va discorrendo, secondo l’indole e le circostanze particolari del governatore: per le cose di governo civile, si piglino le gride di venti governatori e di tutto un secolo, e si leggano di seguito, tolte soltanto le date e le ripetizioni, e potranno benissimo parere fattura d’un uomo solo, né più né meno dell’Iliade.
Il nostro povero montanaro, per aver voluto troppo uscir del manico quel giorno di san Martino, si era trovato ora esposto alla azione di tutti e due quei principii in una volta.
Il consiglio-segreto, in quel primo bollore di collera che veniva dietro a un po’ di spavento, rendendo conto per dispaccio, al governatori di ciò che s’era fatto per reprimere e per punire la diavolerie di quel giorno fatale, aveva fatto menzione con parole molto risentite della evasione ribelle e clamorosa di Renzo, e dei fatti veri e supposti che avevan dato cagione alla presa di lui. In un altro dispaccio, informando ch’egli s’era rifuggito sul territorio bergamasco, aggiungeva che sua eccellenza, qualora le fosse paruto, avrebbe potuto su di ciò fare colla serenissima republica di Venezia quelle dimostrazioni che fossero per sembrarle opportune.
1 nella Provisione era vergogna attonitaggirìe, incertitudine. Si consultò, si udì il parere della Sanità; altro non si trovò che di disfare il fatto con tanto dispendio, con tanto apparato, con tanta angheria. Si aperse il lazzeretto, e si diè licenza à tutti i poveri va-
- ↑ Dai fogli 49 /3 50, 51, 52 (già 51) di trascrizione, o seconda stesura, staccati nel fare la copia. Si lega al Cap. XXVIII della redazione definitiva, e qui il Cap. I, tomo IV, come il brano precedente.