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una parte egli veniva a trovarsi nel bel mezzo di operazioni avviate, di fili tesi di lunga mano a quel fine; dall’altra vedeva d’intorno a sé, a fronte, da lato, di dietro tante altre operazioni avviate, tanti altri fili tesi pel fine contrario da altre potenze le quali non volevano quell’ingrandimento e quella preponderanza, e ne stavano sempre in sospetto: un ordinamento vasto e mutabile, nn giuoco incessante di resistenze, di difese, d’offese: emoli e aderenti entrambi antichi, amici e nemici, spiegati, o coperti, pei quali, contra i quali dei quali bisognava far sempre qualche cosa. Bisognava vigilare tutti i principi e gli stati d’Italia, mantener questo nella devozione consueta, tener quell'altro in rispetto, o attirarlo, o cercar di rovinarlo, conoscere i loro andamenti, e i pensieri se si poteva, inimicarli, riconciliarli, eccitare o reprimere la loro ambizione: un mondo di cose. Oltracciò i governatori erano capitani generali degli eserciti spagnuoli in Italia, e conducevano in persona le guerre che vi avevan fatte nascere, o che non era loro riuscito di stornare. La loro, come dicevano, gloria, e la loro fortuna alla corte, dipendevano da ciò che avessero saputo fare in quest’ordine di cose, delle cose cioè destinate a passar nella storia, propriamente o impropriamente detta. Avevano quindi sempre gli occhi e le mani in quella grande matassa, che avevano presa scompigliata, e scompigliata lasciavano, partendo dal governo o dal mondo; e di necessità non restava loro molto tempo né voglia per le cose di reggimento interno; sulle quali però avevano un potere d’assai più vasto e più libero che sulle altre, spropositato1 leggi sopra qualunque soggetto, senza essere astretti a nessuna norma stabilita, derogare alle veglianti, attribuirne l’esecuzione, o riserbarla a sé stessi, o far le due cose in una volta, imporre obblighi particolari, dispensare dai comuni, costituire qualunque pena, e volendo, giudicare il fatto e applicare la pena da loro intimata, o quell ’altra qualunque chea loro fosse paruto, e che, rigorosamente parlando, veniva ad esser legale, perché nella legge stessa si consacrava questo arbitrio illimitato; e molte altre cose sìmiglianti. Le quali tutte si facevano realmente in loro nome; ma la maggior parte ch’essi vi avessero era di mettere appunto il loro nome, o un ghirigoro in fondo a molte

  1. Lacuna.